Il porto abusivo di armi e l’articolo 4 della legge 110/1975

L’articolo 4 della legge 110 del 18 aprile 1975, intitolata “Norme integrative della disciplina vigente per il controllo delle armi, delle munizioni e degli esplosivi”, sanziona il porto abusivo di armi fuori dalla propria abitazione o dalle appartenenze di essa. La norma si pone l’obiettivo di tutelare l’ordine pubblico e la sicurezza pubblica, limitando la circolazione di armi che potrebbero essere utilizzate per commettere reati.

Cosa si intende per arma nel diritto penale?

Nel diritto penale, il termine “arma” assume una connotazione più ampia rispetto al suo significato comune. Non si limita infatti a strumenti progettati per offendere, ma include qualsiasi oggetto, anche di uso comune, che possa essere utilizzato per recare lesioni ad altri. Infatti, esistono due “macro-categorie” di armi:

  • Le armi proprie: Sono quelle concepite specificamente per l’offesa, come armi da fuoco, pugnali, spade e baionette. Il loro porto, senza licenza, è vietato in qualsiasi luogo.
  • Le Armi improprie: Sono oggetti di uso comune che, in determinate circostanze, possono assumere una funzione offensiva. Esempi includono coltelli, mazze, spranghe, bottiglie e persino pietre. Il loro porto è generalmente libero, ma può essere vietato in specifici contesti, come ad esempio eventi sportivi o manifestazioni pubbliche.

Quali sono i criteri per la qualificazione di un’arma:

La giurisprudenza ha elaborato diversi criteri per stabilire se un oggetto possa essere considerato un’arma ai fini penali:

  • Destinazione naturale: Si considera l’idoneità intrinseca dell’oggetto a recare offesa.
  • Modalità d’uso: Si valuta come l’oggetto viene utilizzato in concreto.
  • Contesto spazio-temporale: Si tiene conto del luogo e del momento in cui l’oggetto viene utilizzato.
  • Capacità offensiva: Si valuta la potenziale gravità delle lesioni che l’oggetto può causare.

Ad esempio, un coltello da cucina, normalmente utilizzato per preparare cibi, assume la connotazione di arma impropria se brandito per minacciare o colpire qualcuno.

Dunque, la nozione di “arma” in diritto penale è complessa e sfaccettata. La giurisprudenza ha sviluppato criteri per classificare gli oggetti come armi proprie o improprie, tenendo conto di diversi fattori. La conoscenza di questa distinzione è fondamentale per comprendere la gravità dei reati commessi con l’utilizzo di armi e le relative sanzioni.

Il concetto di “giustificato motivo” al porto di un’arma (per esempio, un coltello).

Il “giustificato motivo” per il porto di un’arma è un concetto giuridico complesso e non esiste una definizione precisa e univoca. Nell’ipotesi in cui il Giudice dovesse riconoscere la sussistenza di un “giustificato motivo” al porto di un’arma, la punibilità per il reato può essere esclusa in quanto non se ne può sostenere il “porto abusivo”. La valutazione del giustificato motivo è rimessa al giudice, che la compie caso per caso, tenendo conto di diverse circostanze:

  1. Natura dell’arma:
    • Il tipo di arma (arma propria o impropria) e la sua potenzialità offensiva.
    • Se l’arma è stata modificata per aumentarne la pericolosità.
  2. Contesto spazio-temporale:
    • Il luogo in cui l’arma viene portata (ad esempio, in un contesto urbano o rurale).
    • Il momento in cui l’arma viene portata (ad esempio, di giorno o di notte).
    • La presenza di eventi o situazioni che potrebbero giustificare l’esigenza di difesa (ad esempio, un livello di criminalità elevato).
  3. Condizioni soggettive del portatore:
    • Le esigenze di sicurezza del portatore, valutate in base alla sua professione, stile di vita e eventuali minacce subite.
    • Le capacità di maneggiare l’arma in modo sicuro.
    • L’assenza di precedenti penali o di problemi di salute mentale che potrebbero rendere il portatore un pericolo per sé o per gli altri.
  4. Finalità del porto:
    • Lo scopo per cui l’arma viene portata (ad esempio, per esigenze lavorative)
    • La concretezza e l’attualità dell’esigenza che giustifica il porto.

Come può essermi di aiuto un avvocato esperto nella disciplina delle armi?

Se sei indagato per porto abusivo di armi, un avvocato esperto può esserti di grande aiuto in diverse fasi del procedimento:

  1. Comprensione del caso:
    • L’avvocato analizzerà la tua situazione specifica, esaminando le circostanze in cui sei stato trovato in possesso dell’arma e le eventuali eccezioni applicabili alla legge.
    • Ti spiegherà le accuse mosse contro di te e le possibili conseguenze penali.
    • Valuterà la validità delle prove raccolte contro di te e ti aiuterà a capire le tue opzioni legali.
  2. Assistenza durante la fase delle indagini preliminari:
    • L’avvocato ti assisterà durante tutta la fase delle indagini preliminari, consigliandoti le azioni più opportune per la tutela dei tuoi diritti e potrà fornirti le giuste istruzioni su come comportarti e cosa dire nell’ipotesi in cui si concorderà di sottoporsi ad interrogatorio;
    • Si assicurerà che i tuoi diritti vengano rispettati e che non rilasci dichiarazioni che potrebbero pregiudicare la tua posizione.
    • Potrà interfacciarsi con le Autorità competenti per la positiva definizione del tuo caso;
  3. Difesa in tribunale:
    • Se il caso va a processo, ‘avvocato ti rappresenterà in tribunale, difendendoti dalle accuse e sostenendo la tua innocenza.
    • Presenterà le prove a tua discolpa e argomenterà le tue ragioni davanti al giudice.
    • Si adopererà per ottenere la migliore soluzione possibile per il tuo caso, tenendo conto dei tuoi interessi e obiettivi.

Scegliere un avvocato esperto e affidabile è fondamentale per tutelare i tuoi diritti e ottenere il miglior risultato possibile nel tuo caso.

Il caso oggetto di questo procedimento: archiviazione del procedimento per l’assistito accusato di porto abusivo di arma.

Il fatto.

Una sera, Tizio veniva fermato nella pubblica via da parte delle Forze dell’Ordine e sottoposto ad una attività di controllo.

All’esito di tale attività, nelle tasche di Tizio veniva rinvenuto un coltello. L’arma veniva sottoposta a sequestro e Tizio denunciato a piede libero per il reato di cui all’art. 4 L. 110/1975.

L’intervento del legale.

Tizio si recava in studio per sottoporre il suo caso ed evidenziava taluni aspetti, relativi alla sua vita privata, che potevano deporre per la sussistenza di un “giustificato motivo” al porto di quel coltello. Così rilasciava il mandato difensivo per ottenere una assistenza tecnica.

L’udienza fissata dinanzi al Giudice.

L’avvocato, unitamente al suo assistito, si recava dinanzi al Giudice per discutere del caso. Spiegata la ragione per cui quella sera era presente nelle sue tasche un coltello e supportata questa tesi con ulteriore produzione documentale, il Tribunale decideva di archiviare il caso.

Nessuna conseguenza negativa ne derivava per l’assistito che vedeva così tutelati i suoi diritti e le sue ragioni dinanzi all’Autorità Giudiziaria.

Dunque, perché è necessario farsi assistere da un avvocato esperto nella legge armi?

Se sei stato accusato di porto abusivo di armi è fondamentale affidarsi ad un avvocato esperto in questo campo. Un avvocato esperto avrà la conoscenza e l’esperienza necessarie per difenderti al meglio e ottenere il miglior risultato possibile per il tuo caso.

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Se hai bisogno di assistenza legale per il reato di porto abusivo di armi o per altre problematiche connesse all’uso delle armi, contatta l’avvocato Alessio Pergola penalista a Torino e richiedi una preanalisi gratuita del tuo caso.