In ambito giuridico, l’infortunio sul lavoro viene definito come una lesione che il lavoratore subisce a causa di un evento violento verificatosi in occasione di lavoro.

Per essere considerato tale, l’evento dannoso deve presentare i seguenti requisiti:

  1. Violenza: L’evento deve essere caratterizzato da repentinità ed intensità, come una caduta, un urto, un’esplosione.
  2. Occasione di lavoro: L’infortunio deve verificarsi in un momento e in un luogo riconducibili all’attività lavorativa. Tale nesso di causalità può sussistere anche al di fuori dell’orario di lavoro e del luogo di lavoro vero e proprio, purché il lavoratore stia svolgendo mansioni inerenti al suo rapporto di lavoro.
  3. Lesione: L’evento violento deve causare una lesione fisica o psichica al lavoratore, che può essere di natura lieve, grave o mortale.

Si parla sempre di infortunio sul lavoro anche nell’ipotesi in cui l’evento lesivo colpisca il lavoratore nel momento in cui lo stesso si stia recando sul luogo di lavoro o stia rientrando a casa (c.d. “infortunio in itinere”).

A cosa ha diritto il lavoratore che subisce un infortunio sul lavoro?

Il lavoratore che subisce un infortunio sul lavoro ha diritto a:

  • Prestazioni economiche e sanitarie da parte dell’INAIL: l’INAIL è l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro.
  • Risarcimento del danno da parte del datore di lavoro: in caso di colpa del datore di lavoro o di mancanza di adeguate misure di sicurezza sul lavoro (c.d. “danno differenziale”).

Dunque, il danno differenziale è la differenza tra il danno patrimoniale e non patrimoniale complessivamente subito dal lavoratore e l’indennizzo INAIL percepito. In altre parole, è la parte di danno non coperta dall’indennizzo INAIL e che può essere richiesta al datore di lavoro nell’ipotesi in cui l’infortunio sul lavoro sia conseguenza di un comportamento colposo del datore del lavoro.

Esempio 1: Un lavoratore subisce un infortunio sul lavoro che gli causa una invalidità permanente del 10%. L’INAIL gli eroga un indennizzo di 10.000 euro. Il lavoratore, a causa dell’infortunio, ha perso il lavoro e ha subito una sofferenza fisica e psichica. Il danno differenziale è la differenza tra il danno complessivamente subito dal lavoratore (es. 50.000 euro) e l’indennizzo INAIL percepito (10.000 euro). In questo caso, il lavoratore può richiedere al datore di lavoro il risarcimento del danno differenziale, pari a 40.000 euro.

Che ruolo ha il datore di lavoro?

Per legge, il datore di lavoro ha l’obbligo di adottare tutte le misure necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori.

In particolare, egli deve valutare i rischi (il datore di lavoro deve effettuare una valutazione dei rischi presenti nell’ambiente di lavoro, al fine di individuare le potenziali situazioni di pericolo per i lavoratori), adottare misure di sicurezza (in base alla valutazione dei rischi, il datore di lavoro deve adottare misure di sicurezza adeguate per prevenire gli infortuni e le malattie professionali). Tali misure possono includere, ad esempio, l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale e collettiva, la formazione dei lavoratori sui rischi e sulle procedure di sicurezza (c.d. “obbligo di informazione e formazione del lavoratore”). Inoltre, il datore di lavoro deve sorvegliare l’ambiente di lavoro per verificare l’efficacia delle misure di sicurezza adottate e intervenire in caso di necessità, nonché garantire la salubrità dell’ambiente di lavoro e che questo sia salubre e idoneo allo svolgimento delle mansioni lavorative.

senta un pilastro fondamentale per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori in Italia.

Qual è la responsabilità penale del datore di lavoro in caso di infortunio del lavoratore?

La responsabilità penale del datore di lavoro in caso di infortunio sul lavoro può essere configurata in diversi modi, a seconda della gravità dell’infortunio nonchè della condotta del datore di lavoro.

Le principali ipotesi di reato sono:

  • Omicidio colposo: se l’infortunio provoca la morte del lavoratore, il datore di lavoro può essere chiamato a rispondere di omicidio colposo se ha omesso di adottare le misure di sicurezza necessarie per prevenire l’evento.
  • Lesioni colpose: se l’infortunio provoca lesioni al lavoratore, il datore di lavoro può essere chiamato a rispondere di lesioni colpose se ha omesso di adottare le misure di sicurezza necessarie per prevenire l’evento.
  • Rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro: se il datore di lavoro dolosamente rimuove o omette di adottare le cautele antinfortunistiche, è punito con le pene di legge.
  • Omissione colposa di cautele o difese contro disastri o infortuni sul lavoro: se il datore di lavoro colposamente omette di adottare le cautele antinfortunistiche, è punito con le pene di legge.

La responsabilità penale del datore di lavoro può essere esclusa in alcuni casi, ad esempio se l’infortunio è stato causato da un comportamento imprudente o imperito del lavoratore o se il datore di lavoro ha adottato tutte le misure di sicurezza necessarie per prevenire l’infortunio.

Come può aiutarmi un avvocato penalista in caso di infortunio sul lavoro?

L’avvocato penalista svolge un ruolo fondamentale in caso di infortunio sul lavoro quando si configurano ipotesi di reato. In tali situazioni, l’avvocato può:

  1. Assistere il lavoratore nella denuncia dell’infortunio sul lavoro:
    • L’avvocato può aiutare il lavoratore a redigere correttamente la denuncia e a inviarla alle autorità competenti (INAIL, Procura della Repubblica);
    • Può inoltre fornire assistenza al lavoratore durante l’istruttoria del procedimento penale.
  2. Valutare la sussistenza di un reato:
    • L’avvocato può analizzare la fattispecie concreta e valutare se sussistono gli estremi di un reato in materia di sicurezza sul lavoro, come ad esempio, un omicidio colposo, se l’evento lesivo ha colpito un familiare, ovvero una lesione colposa.
  3. Tutelare i diritti del lavoratore nel processo penale:
    • L’avvocato può rappresentare il lavoratore nel processo penale e difendere i suoi interessi.
  4. Assistere il lavoratore nella richiesta di risarcimento del danno:
    • L’avvocato può assistere il lavoratore nella richiesta di risarcimento del danno al datore di lavoro o ad altri soggetti responsabili.
    • Può quantificare il danno subito dal lavoratore e rappresentarlo in giudizio mediante un atto di costituzione di parte civile.

In estrema sintesi, è importante sottolineare che il ruolo dell’avvocato penalista è fondamentale per tutelare i diritti del lavoratore e per ottenere il giusto risarcimento del danno.

Affidarsi ad un avvocato penalista esperto in infortuni sul lavoro è fondamentale per ottenere la migliore tutela possibile dei tuoi diritti e dei tuoi interessi.

Il caso: infortunio sul lavoro.

Fatto: Una signora, lavoratrice dipendente presso una nota catena di supermercati, nell’ambito dello svolgimento della propria attività lavorativa, veniva colpita da un muletto-transpallet e subiva lesioni consistite nella frattura del femore. In un primo momento, il datore di lavoro sosteneva che l’evento si fosse verificato per negligenza della lavoratrice, che non aveva prestato la dovuta attenzione ai propri movimenti ed a quelli degli altri lavoratori impegnati in attività di riordino del magazzino.

Intervento del legale: La signora giungeva quindi in Studio, per avere informazioni sui propri diritti e per capire se, a seguito dell’infortunio sul lavoro, avesse diritto ad un risarcimento del danno. Il legale procedeva quindi ad acquisire la nomina difensiva ed inoltrava una missiva al datore di lavoro, rappresentando la situazione dei fatti e la responsabilità dello stesso per l’infortunio occorso alla sua dipendente. Ricevuta risposta negativa da parte del datore di lavoro, si procedeva dunque a depositare un formale atto di denuncia-querela per il reato di lesioni personali colpose.

Segue – Il caso: risarcimento danni per infortunio sul lavoro.

Svolgimento della pratica: Nel frattempo, l’INAIL convocava la signora per lo svolgimento della visita medico-legale ove veniva riscontrava, in capo alla signora, una percentuale di invalidità permanente, cui seguiva l’erogazione di una somma di denaro, a titolo di indennizzo. Successivamente, il legale si interfacciava con la competente Procura della Repubblica che, nel corso delle indagini preliminari, ravvisava importanti responsabilità in capo al datore di lavoro, per aver omesso di valutare determinati rischi lavorativi e per aver omesso di fornire una adeguata preparazione ai propri dipendenti sull’uso del muletto-transpallet.

Risoluzione: Così, il datore di lavoro, mutando la sua originaria tesi, azionava la polizza assicurativa a tutela dei lavoratori, riconoscendo all’assistita il danno differenziale ovvero una somma ulteriore rispetto a quella erogata dall’INAIL.

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